Blaga Dimitrova e il suo Spazio rovesciato

di Laura Bumbalova

Oggi voglio presentarvi una poesia di una poetessa speciale che ho avuto il piacere di conosce personalmente quando vivevo in Bulgaria, si tratta di Blaga Dimitrova.

Blaga nasce a Bjala Slatina un piccolo comune della Bulgaria nord-occidentale il 2 gennaio del 1922 e muore all’età di 81 anni il 2 maggio 2003.

blaga-dimitrovaBlaga, che negli anni Novanta è stata vicepresidente della Repubblica della Bulgaria post comunista, era una persona dalla grande umanità, una donna tenera, fragile e nobile allo stesso tempo. Come vedremo da Obarnato prostranstvo (Spazio Rovesciato) la sua opera è immersa in una perenne ricerca di sé, in un costante gioco tra razionalità ed emotività. In questa poesia Blaga vede lo spazio come un concetto che ha significato solo se riferito a noi stessi.

erik-saglia-ceiling-1-2016-courtesy-tile-project-space-milano-photo-marco-schiavone-3                                                                     Erik Saglia, Ceiling 1, 2016

Lo spazio può essere la nostra prigione o la nostra libertà, a seconda di come noi lo costruiamo. E quindi Blaga si diverte a giocare con questo spazio, cercandolo fuori di sé, comprimendolo sino a trasformarlo in una perla. Blaga lo riempie, lo schiaccia, lo gonfia, cerca di misurarlo e infine arriva alla conclusione che lo spazio, non ha parole, quindi non puo’ ne ostacolare, nè indicare una via, perché lo spazio siamo noi, lo spazio è il nostro legame con la realtà, ma anche con l’infinito.

blagaObarnato prostranstvo è stato tradotto in italiano da Valeria Salvini e pubblicato nella raccolta Segnali edita a Roma nel 2000, vi lascio quindi alla lettura dei suoi bellisimi versi.

 

Spazio rovesciato

Lo spazio quale

libertà senza confini

non si estende

al di fuori di me.

Se tendo le mani per cercarlo altrove,

urto sempre contro

il vuoto risonante.

Raccolto, ripiegato,

nel mio profondo,

nel mio dolore umano

è divenuto una perla.

 

Lo spazio è un mio punto fermo.

Se chiudo le ciglia,

mi stringo a lui contro orizzonti e pareti.

Aperto in ogni luogo intorno,

non pieno-

è la pienezza.

Compresso, si allarga sempre, gonfiato da un sospiro.

Incommensurabilità-la sua misura.

 

Una sola costante proprietà:

che ognuno da sé crei

in profondità ed estensione

prigione o libertà.

Non ha parola, lui, in questo-

non ostacola, non indica una via.

Lo spazio per me

è un legame-sempre più lontano,

sempre più infinito.

Accolgo la luce

da lumi

sempre meno presenti.

 

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